COSA VEDERE IN THAILANDIA

Viaggio itinerante in Thailandia.
Numero persone: 3 donne
Periodo: Luglio 2019
Giorni: 16
Organizzazione viaggio: fai-da-me (no agenzia)
Budget totale: 1650 circa a persona INCLUSO: assicurazione di viaggio completa (ritardo e cancellazione volo, spese mediche e copertura bagagli), hotels in camere personali (non condivise), spostamenti (aereo internazionale, aerei nazionali, taxi, van e tuk tuk) e tutte le escursioni.

NON INCLUSO: cibo, bevande, spese personali

Note: purtroppo il volo interno per Koh Samui, del costo di 220 euro in alta stagione, è stato acquistato in ritardo rispetto alla programmazione pertanto ha influito notevolmente sul budget.

Organizzare un viaggio in Thailandia è semplice ma se avete poco tempo a vostra disposizione dovete scegliere cosa visitare, se il nord o il centro, o se aggiungere un’estensione mare. Valutare i mezzi di trasporto che utilizzerete e considerare i tempi di trasferimento.

Per il mio viaggio in Thailandia io ho scelto:

  • una base a Bangkok per 4 notti
  • una notte a Pattaya
  • 6 notti a Samui

ITINERARIO DI VIAGGIO:

  • 1° giorno: PARTENZA. Volo di andata Catania-Bangkok, ore 12,30 locali, con scalo notturno a Dubai (di 4 ore), in piena fibrillazione e imbottite di caffeina e adrenalina;

  • 2° giorno: BANGKOK. Arrivo alle ore 12,30 locali (durata tot. del volo 16 ore, scalo incluso), ritiro bagagli, taxi per il centro città e sistemazione in Hotel, sulla Khao San Road, zona centralissima, a due passi dai principali siti turistici e famosa per la miriade di negozi e street market notturni. L’hotel è posizionato in una traversa ricca di locali, 7Eleven (mini market aperti 24h dove si trova di tutto, dalla colazione al cerotto), banchi di cambio, bancarelle, street food, artisti di strada e mercatini notturni e diurni; illuminata da lanterne, dall’atmosfera molto affascinante. Nonostante la zona sia altamente frequentata, il grande hotel, che sorge proprio nella traversa, è strutturato in modo da creare un ambiente defilato per i propri ospiti, con un cortile interno molto spazioso, dove c’è un laghetto con bellissime carpe, tavolini, sedie, ombrelloni e una grande reception a vista. Fatto il check-in ci diamo appuntamento dopo un’ora, il tempo di una doccia e sistemare i bagagli, e usciamo per il pranzo alla scoperta di Bangkok;
  • 3° giorno: AYUTTHAYA. Sveglia alle 5,30, colazione e poi partenza in bus alle ore 6,45 per Ayutthaya, antica capitale del Regno del Siam, parco storico e dal 1991 Patrimonio Unesco. L’antica capitale dista da Bangkok circa 2 ore in bus. Arrivo ad Ayutthaya alle 9 circa e rientro in hotel navigando il fiume Chao Phraya, a bordo di una grande imbarcazione. Rientro in hotel alle 18. Dopo una doccia veloce siamo uscite per visitare il Night Market di Din Daeng, uno dei mercati notturni più grandi di Bangkok e frequentato principalmente da gente locale. Pochi turisti raggiungono il mercato in quanto, nonostante sia uno dei più autentici, è più distante rispetto altri mercati notturni turistici. Lo abbiamo raggiunto a bordo di un Tuk Tuk spericolato, le moto ape italiane con il retro aperto e un tettuccio colorato, che sfrecciano impazziti per tutta Bangkok. Salire a bordo di un Tuk Tuk è una vera e propria sfida alla vita, ma almeno una volta ne vale la pena. Raggiunto il mercato abbiamo passeggiato e cenato, provando diversi piatti tipici, vermi fritti, frutti di mare piccanti (si può scegliere il grado di piccantezza), mangiati con guanti e bavaglio direttamente dal tavolo con le mani, e altre specialità accompagnate dalla famosa birra thailandese ghiacciata: Chang;
  • 4° giorno: MAEKLONG MARKET E DAMNOEN MARKET (il mercato del treno e il mercato galleggiante). Sveglia alle ore 5,30, colazione e partenza alle ore 6,45 in van per la stazione di Ban Kalong, in circa 1 ora, dove saliamo a bordo di un treno regionale che ci porterà al Maeklong Market. Un antico mercato situato sulle rotaie, che quando passa il treno viene prontamente sgomberato in pochissimi istanti e riposizionato man mano che il treno si allontana. Dopo un giro al mercato raggiungiamo in van l’imbarcadero per Damnoen Saudak dove, a bordo di una lancia a motore, risaliamo a tutta velocità il fiume, per arrivare al mercato galleggiante più famoso della Thailandia. Passiamo il resto della giornata a visitare il mercato sulle Long Tail Boats, le tipiche imbarcazioni thailandesi a coda lunga e successivamente sulla terra ferma, curiosando tra le varie bancarelle e assaggiando tipici piatti thailandesi. Rientro in hotel in van alle ore 17. Dopo una doccia e un pò di ristoro, usciamo per visitare uno dei più famosi SkyBars di Bangkok, il Sirocco, al 64° piano, famoso per esser stato protagonista delle scene del film “Hangover- Una notte da Leoni 2”. Dopo un drink eccessivamente costoso, che ci permette di godere di una vista mozzafiato al tramonto su tutta Bangkok, lasciamo lo SkyBar e ci avventuriamo per ChinaTown, dove ci immergiamo nell’atmosfera orientale, ricca di lanterne cinesi, locali e mercati. Ci fermiamo in una taverna dove, per pochi euro, proviamo le classiche zuppe cinesi super piccanti ma deliziose. Dopo cena visitiamo i markets cinesi, facendo incetta di snack, thè e dolcetti da portare con noi in viaggio, ma anche in Italia;
  • 5° giorno: PATTAYA E TEMPIO DELLA VERITA’. Sveglia alle ore 7 e partenza in taxi per Pattaya, lasciando Bangkok per poi tornarci a fine viaggio e continuarne l’esplorazione. Arriviamo a Pattaya intorno alle 11,30 (se vi va bene dista da Bangkok circa 2 ore in auto, il traffico è tentacolare). La città è famosa principalmente per i suoi locali notturni e, purtroppo, ambita località di turismo sessuale. Dopo esserci sistemate in hotel usciamo per il pranzo e una passeggiata sul lungomare. La spiaggia di Pattaya è immensa, ma il suo mare non è paragonabile ai classici thailandesi, azzurri e trasparenti. La città ospita uno dei templi più famosi della Thailandia, il Santuario della Verità, una struttura splendida situata sulla spiaggia. È davvero grandioso. Il Santuario della Verità è realizzato interamente in legno, ma senza l’utilizzo di chiodi. La sua costruzione si basa semplicemente su un gioco di incastri. Per accedere si paga un biglietto di ingresso di 7,50 euro e si deve obbligatoriamente indossare un elmetto, poiché il Santuario è in continua costruzione/espansione. E noi, con elmetto, gambe e spalle coperte, ci immergiamo nell’esplorazione, ognuna a suo modo e in solitaria. Dopo la visita al tempio rientriamo in hotel per prepararci per la cena. Visitiamo al tramonto lo SkyBars più famoso di Pattaya, l’Horizon. Location suggestiva con vista sul golfo, al 34° piano. Dopo un happy hour economico ci rechiamo a cena in un ristorante giapponese delizioso, all’interno del Central Festival, struttura che ospita negozi, ristoranti ed eventi, e per circa 14 euro a testa gustiamo infinite pietanze giapponesi e sushi. Restiamo a gironzolare fino a mezzanotte e poi rientriamo in hotel;
  • 6° giorno: ELEPHANT JUNGLE SANCTUARY. Sveglia alle ore 6,30 e partenza alle 8 per l’Elephant Jungle Sanctuary, dove si può passare del tempo con gli elefanti sottratti alle torture dell’uomo, in riabilitazione fisica ed emotiva. In Thailandia purtroppo, ancora oggi, gli elefanti vengono sfruttati per uso turistico, per pochissimi euro si può salire sul loro dorso e fare un giro, accomodandosi su pedane appositamente allestite. Gli animali sono tristi, deperiti, in catena e torturati con chiodi e percosse. In tutto il paese esistono santuari di recupero dove, sottratti dai loro carcerieri, possono tornare liberi, nel loro ambiente naturale e assistiti da volontari che li curano e li accudiscono con amore. La giornata passa in compagni degli elefanti, piccoli, giovani e adulti, si indossa tutti una tunica fatta a mano, con dei tasconi, dove all’interno potete mettere frutta e mini banane. Si inizia prendendo confidenza, ci spiegano che alcuni elefanti sono lì da poco, pertanto ancora inquieti e diffidenti, altri invece sono ospiti da più tempo e aiutano i loro “fratelli” ad ambientarsi. Ci spiegano come approcciarci e come nutrirli. Bisogna mettere la frutta sul palmo e saranno loro stessi a prenderla, utilizzando la loro proboscide, non avvicinate le vostre mani piene alla loro bocca, non si renderebbero conto della della differenza. Ci spiegano che l’elefantino più piccolo è un burlone ma soggetto a sbalzi di umore. Infatti prima gioca con noi e poi innervosito e dispettoso prova più volte a pestarmi i piedi. Ci fermiamo per il pranzo e dopo accompagniamo gli elefanti a fare un massaggio di argilla, e saremo proprio noi a massaggiarli, per poi portarli al bagno. Il lago dove bisogna pulirli e spazzolarli è una palude giallastra , ma noi togliamo le tuniche e ci immergiamo insieme a loro. Persino i più schizzinosi, che alla vista del lago erano sconcertati, non hanno resistito e si sono buttati in acqua, pronti a giocare con gli elefanti. Spazzoliamo via l’argilla dai loro corpi e poi ci diamo al divertimento. Durante il bagno giocano con noi, prendendo acqua e spruzzandocela, andando sott’acqua per poi sbucare all’improvviso. Il pomeriggio passa a mollo nell’acqua torbida e nella felicità pura. Dopo il bagno gli elefanti rientrano per il riposo e noi andiamo alle docce, ci prepariamo e lasciamo il santuario. Rientriamo a Pattaya alle 16 circa, prepariamo i bagagli e cerchiamo un taxi per l’aeroporto, che dista circa 40 minuti. Durante il tragitto il tassista ci mostra la montagna del Buddha, in mezzo al nulla, e ci invita a visitarla, lui ci aspetterà in auto per tutto il tempo necessario. In fiducia lasciamo i nostri bagagli in auto e visitiamo il sito, con la speranza di ritrovare tutto. Dopo circa 30 minuti torniamo al taxi, lui e lì, sotto una pensilina, con 40 gradi, che ci aspetta con il sorriso. Arriviamo a Samui intorno le 7 di sera, già in aeroporto si respira aria di mare e appena raggiungiamo il nostro hotel ci troviamo al centro della vita di Samui e sulla spiaggia più bella dell’isola, Chaweng Beach. Abbiamo scelto un resort immerso nel verde, ma proprio sulla spiaggia, dove alberi di Frangipani , uccelli variopinti e gechi canterini accompagneranno la nostra vacanza. Il resort è un 5 stelle, le camere sono Bounglow bianchi, con patio e attrezzate di tutto (wi-fi, cassetta di sicurezza, teli mare, ombrelli, per la pioggia, ciabatte e borse mare). La colazione è inclusa, da consumare sulla terrazza vista mare, c’è anche una piscina, un ristorante tipico e una pizzeria napoletana, dove ho mangiato una delle migliori pizze della mia vita, anche più di una. Ci sistemiamo nelle nostre camere e decidiamo di cenare nel tranquillo ristorante sul mare dell’hotel. Siamo molto stanche e preferiamo riposare;
  • 7°giorno: SAMUI. Da questo momento in poi non siamo più vincolate ad orari e impegni. I miei viaggi li strutturo in 2 tranches, una dedicata alla cultura, full immersion e molto incalzante, e una dedicata al mare, al relax e alle proprie esigenze. Come da accordi si è libere di organizzare i propri ritmi come meglio si crede; sveglia non vincolante e possibilmente pranzare e cenare insieme, il resto della giornata si gestisce come si preferisce. Se si vuole stare insieme, o dormire, o passeggiare per i mercatini, o restare come lucertole al sole, o a mollo, lo si fa senza alcun vincolo. Io mi sveglio alle 6 (sono quella adreanlinica in viaggio), faccio un giro per il resort, vado in spiaggia ad esplorare e poi colazione. Le mie compagne di viaggio mi raggiungono alle 10 e alle 11. Decidiamo di fare una lunga passeggiata in spiaggia, il sole è pallido e il caldo sembra sopportabile. Non mettiamo protezione solare, infondo ‘non c’è sole’, e dopo un’ora torniamo bruciate, un’ustione che ci porteremo per i successivi 3 giorni, e che ci impedirà di stare al sole, come se fossimo pipistrelli. Per pranzo usciamo dal resort ed esploriamo Samui che ancora alle 13,30 sembra dormire, ma tutti i locali sono aperti. Ci rendiamo subito conto di essere nella strada principale che, già dal pomeriggio, comincia ad animarsi con mercatini, street foods, artisti di strada, centri massaggi e night club all’aperto. A 200 metri dal nostro resort c’è la piazza principale e un 7Eleven aperto 24h, cosa che ci tornerà molto utile durante la vacanza per l’acquisto di acqua, frutta, snack, a tutte le ore. In ogni caso tutte le attività di Samui non sono più lontane di 600 m da noi, quindi a qualsiasi ora del giorno e della notte possiamo uscire e rientrare comodamente in resort per qualsiasi esigenza personale. La mia prima esigenza è stata quella di trovare un medico e una farmacia. L’aria condizionata dell’aeroporto di Pattaya mi regala le placche alla gola e si prende la mia voce. Quindi mi faccio visitare, compro 6 antibiotici (non 6 tipi ma 6 pillole, in Thailandia i farmaci possono essere acquisti sfusi, per ridurre spreco e denaro), mi dicono di stare a riposo per un giorno intero in attesa che torni la voce e fare una cura di antibiotici blandi per 3 giorni. Ci godiamo il primo giorno a Samui riposandoci in spiaggia e prendendo tutto con molta calma e lentezza. Io ho bisogno di rimettermi in forze e la sera decido di restare in hotel a riposare;
  • 8° giorno: RELAX E SPIAGGIA;
  • 9° giorno: PARCO NATURALE DI ANGHTONG. Sveglia alle 6,30 per un’escursione in barca nel parco naturale marino di Angthong Island dove, saltando da un isola all’altra, passiamo l’intera giornata, per poi rientrare in hotel intorno alle 17. Ci riposiamo un pò, ci prepariamo per la cena e usciamo. Ceniamo in una trattoria tipica sulla strada principale dove assaggiamo la carne di coccodrillo, deliziosa, e poi ci immergiamo nella vita notturna dell’isola. Ma prima di darci a danze dobbiamo trovare una webcam, posizionata chissà dove tra i vicoli di Samui. Quando abbiamo scelto di andare a Samui, che a Luglio, nonostante sia alta stagione, è investita da piogge tropicali un giorno si e uno no, abbiamo monitorato costantemente il meteo in tempo reale, utilizzando una webcam in diretta, proprio al centro di Samui. Abbiamo assistito, da lontano, ad acquazzoni torrenziali che svuotavano per sere intere le strade, alternati a pazze feste fino all’alba davanti ai locali più famosi. Individuata la webcam in questione, e scattata una foto ricordo in collegamento reale, possiamo iniziare anche noi la festa. Giriamo per le stradine affollate dell’isola, da un locale all’altro, alle 4 del mattino rientriamo in resort passeggiando e godendoci il silenzio…io a piedi scalzi ovviamente.
  • 10° giorno: CORSO DI CUCINA THAILANDESE. Giornata dedicata al relax, sveglie indipendenti e appuntamento in spiaggia per un’altra lunga passeggiata ad esplorare il lato opposto del litorale, pranzo in paese, riposo dopo il pranzo e alle 16 partiamo in 2 per una lezione di cucina locale. Lo chef viene a prenderci in divisa e a bordo di un Suv ci porta al mercato popolare, dove prima decideremo insieme cosa cucinare e poi faremo la spesa, imparando tutte le particolarità degli ingredienti della cucina thailandese. Conosciamo le nostre compagne di corso, 2 sorelle americane; noi 4 ci improvviseremo chef per un giorno e ci daremo alla cucina tipica. Quando arriviamo alla location ci innamoriamo. Le cucine sono all’aria aperta, sotto un patio che si affaccia su un giardino ricco di erbe aromatiche e spezie, quelle che raccoglieremo e utilizzeremo in cucina. Impariamo a cucinare 4 piatti tipici a testa e alla fine della lezione ci fermiamo insieme allo chef, e alla sua famiglia, per gustare le nostre creazioni. Alle 21,30 rientriamo a Samui, in hotel, dove la terza compagna di avventure ci aspetta e decidiamo di passare la serata in spiaggia, tra decine di locali che, a ritmo di musica, offrono spettacoli pirotecnici. Lasciamo le infradito in hotel e usciamo a piedi nudi godendoci la calda serata;
  • 11° giorno: TEMPLI DI BO PHUT E FISHERMAN’S VILLAGE. Per la prima volta, durante il viaggio-vacanza, tocca a me riposare. Sveglia comoda, salto la colazione e raggiungo le altre in spiaggia intorno alle 11. Le trovo dormienti su una lingua di sabbia, bagnate dalla bassa marea e circondate da pesciolini. Pranziamo in resort, con vista mare e poltriamo sotto gli ombrelloni. Alle 16 ci mettiamo in strada, fermiamo un tradizionale Songthaews, una sorta di minibus condivisi, aperti, di color rosso, cui il prezzo può variare da 30 a 100 baht (0,80 cent a 2,50 euro), dipende dalla distanza percorsa, e ci dirigiamo nel centro di Bo Phut, altra meta turistica di Samui. In quella parte dell’isola sorge il centro cittadino, con spiagge immense e i suoi templi famosi. Meravigliosi, ne restiamo affascinate e conosciamo i monaci buddhisti con le loro tuniche arancio. I templi distano uno dall’altro circa un chilometro. Verso le 19 raggiungiamo il Fisherman’s Village, il Villaggio dei Pescatori. E’ un insieme di case e negozi di legno, molto antiche e colorate, in stile cinese, mescolate in modo armonioso ad edifici più moderni e altri coloniali. Questo mix di tradizionale e moderno rende il villaggio un luogo molto affascinante e suggestivo agli occhi dei visitatori. Sulla strada principale che attraversa il villaggio si trovano piccoli negozi di abbigliamento e gioielleria e una serie di ristoranti dove gustare dell’ottimo pesce. C’e’ un Night Market molto carino e concentrato che offre l’imbarazzo di scelta tra i classici cibi da strada. Noi ovviamente assaggiamo di tutto, spendendo meno di 5 euro a persona. Facciamo shopping acquistando artigianato locale e originale. Il mio cuore batte per le collane; nei miei viaggi sono il mio “must to have” e in Thailandia ne ho acquistate 5. Rientriamo in resort verso le 23, attrezzate di torte fatte in casa, acquistate al mercato, e bevande fresche tradizionali. Ci fermiamo in piscina per un bagno notturno e dopo un paio d’ore andiamo a nanna.
  • 12° giorno: RELAX. Ultimo giorno a Samui. Lo passiamo tra un’abbondante colazione e sdraiate su lingue di sabbia, passeggiate, pranzo in hotel rilassante, pomeriggio a sonnecchiare sotto gli ombrelloni, bagni al tramonto e passeggiate notturne in spiaggia ad ascoltare la musica. Solo relax. A nanna presto, l’indomani si riparte;
  • 13° giorno: BANGKOK IL TEMPIO DEL BUDDHA DORMIENTE. Sveglia alle 7,30, colazione, check out, songthaew per il carinissimo aeroporto di Samui e rotta per Bangkok. Torniamo nello stesso hotel che ci ha ospitate i primi giorni, la posizione e’ perfetta, a due passi dalle principali attrazioni della città che non avevamo ancora visitato. Lasciamo i nostri bagagli in hotel, andiamo a pranzo e poi ci dirigiamo al Tempio del Buddha Dormiente, con un Tuk Tuk. Lì passiamo il nostro pomeriggio perdendoci tra statue e labirinti. Siamo rientrate nella zona del nostro hotel e abbiamo poltrito in giro tra locali a bere bibitone ghiacciate. La mia preferita era il Cha Yen, thè al latte, generalmente composto da una miscela di tè forte di Ceylon, latte dolce condensato e latte normale. Ogni giorno ne bevevo litri, impazzivo per quel beverone gigante e ghiacciato (per poi scoprire, l’anno successivo in Malaysia, il Teh Tarik, la bibita più buona del mondo, ma quello è un altro viaggio);
  • 14° giorno: WAT ARUN TEMPLE. Sveglia alle 9, colazione e direzione Wat Arun, il Tempio dell’Alba. Prendiamo una barca che a tutta velocità attraversa il fiume fiume Chao Phraya, che divide la città di Bangkok e ci porta sulla riva del tempio. Solo dopo essere entrate capiamo perché si chiama Tempio dell’Alba. L’ingresso del tempio è sorvegliato da due enormi Yak di pietra, mitologici spiriti protettori, la struttura è stupenda e imponente, bianca, un maestoso complesso di templi, senza un punto di ombra. Dalle 10 del mattino in poi l’aria diventa soffocante, è rischioso visitarlo senza essere munite di ombrello parasole. In realtà si chiama “Tempio dell’alba” per i meravigliosi effetti cromatici che le prime luci del mattino gli conferiscono ma, credetemi, l’alba è l’unico momento della giornata in cui è possibile visitarlo senza sentirsi male. E’ meraviglioso anche al tramonto, o alla sera illuminato, ma lo si può ammirare solo dall’altra sponda del fiume perché intorno alle 6 pm i templi chiudono. Rientriamo boccheggiando nella zona del nostro hotel, pranziamo fuori, facciamo una doccia in terrazza, ci mettiamo in tenuta aereo, ritiriamo i bagagli lasciati al deposito dell’hotel e alle 16 ci dirigiamo in aeroporto, per prendere il volo che ci riporterà in Italia;
  • 15° giorno: ITALIA. Prendiamo unvolo lunghissimo e faticoso della durata di 21 ore, con scalo notturno a Dubai, all’andata era emozionante ma al ritorno vorresti avere il potere del teletrasporto. Rientro a Catania alle 12, sconvolte, nelle nostre abitazioni, dove crolliamo esauste. Salutandoci ci diciamo: “Adesso dormirò fino a domattina”, ma non avevamo fatto i conti con il fuso orario che alle 3 del mattino bussa allegro per darci il buongiorno! Per circa una settimana intera abbiamo sofferto, avvicinandoci solo giorno dopo giorno alla regolarità degli orari italiani;

Organizzare un viaggio itinerante in Thailandia è semplice, se vi serve qualche dritta, se volete che vi aiuti a sviluppare il vostro itinerario personale, sapere cosa non abbiamo visto ma meritava di esser visto, avere informazioni su hotels, trasporti e tour che abbiamo sfruttato, allora scrivetemi pure, sarà un piacere supportarvi.

A presto

Fabiola.

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