#IOVIAGGIOCONME: DONNE CHE VIAGGIANO DA SOLE.

Tante donne vorrebbero prendere l’iniziativa di affrontare un viaggio da sole, perchè ne hanno bisogno a causa di un periodo stressante, perchè sono curiose, perchè non riescono a conciliare i tempi e le preferenze con i “vecchi compagni di viaggio”. E ancora, per chiudere un capitolo spiacevole, per motivi di salute, perchè non sono più disposte a fare compromessi durante un viaggio importante che, come sappiamo, farà parte di noi per sempre. Io l’ho fatto per ognuno di questi motivi.

L’idea di viaggiare da sola sconforta un pò all’inizio, ci assalgono tanti dubbi, ma quello che si presenta per primo, e duro a morire, è di temere di non cavarsela: con la lingua, con il luogo, con la “solitudine”.
Oggi tante donne viaggiano da sole, molti siti internet hanno dedicato a questo tema numerosi articoli e consigli; si sono create community dove ci si può scambiare pareri, consigli ed esperienze, ed esistono molti posti nel mondo, consigliati maggiormente rispetto ad altri, per una donna che viaggia da sola.

Nel recente progetto #IOVIAGGIOCONME, che ho sviluppato su Instagram, grazie al prezioso contributo di altre viaggiatrici solitarie, è emerso che indubbiamente la scelta della meta gioca un ruolo fondamentale, ed effettivamente non vi nego che anche io non ho ancora visitato mete che ho nel cuore proprio perchè non mi trasmettono la stessa sicurezza di altre. Alcune di queste donne hanno iniziato la loro “avventura” scegliendo paesi più vicini, in Europa.
Come ho scritto in un articolo precedente, una meta troppo lontana spesso suscita più timore nell’affrontare un viaggio da sole. Non credo ci sia un motivo unico che faccia pendere l’ago della bilancia, o il dito sul mappamondo, per una meta più vicina rispetto ad una più lontana, piuttosto è un insieme di condizioni che, una più l’altra, ci fanno desistere. Un volo a lungo raggio, il cibo differente, per ingredienti e sapori, una lingua sconosciuta che padroneggia, temperature estreme, una cultura esotica, usanze antiche, culti religiosi sconosciuti, visti da chiedere o compilare. Probabilmente per tutti questi motivi, e chissà quanti altri, una meta lontana non è di certo tra le prime scelte.

Giusy, di @giusy_perlemeravigliedelmondo, ad esempio mi ha raccontato che la sua prima scelta è stata Londra, e non fu una scelta a caso. Si era documentata molto sul luogo, sui mezzi di trasporto, sulla sicurezza della città. Il suo timore era quello di sentirsi sola in una città così grande, che corre ad un ritmo velocissimo, di girovagare la sera da sola e di addentrarsi in quartieri poco sicuri, ma ha affermato felicemente che ogni dubbio è svanito quando, arrivata sul posto, ha potuto constatare che lei non era l’unica donna in viaggio da sola. Londra è una città a “misura di donna”, perchè è usuale, anche la sera, incontrare tante donne sui mezzi di trasporto, anche a tarda notte. Inoltre, che un quartiere sia poco sicuro lo si capisce già a vista d’occhio, pertanto usando quel buon senso, che si svilupperà sempre di più viaggio dopo viaggio, non c’è motivo di addentrarsi in esso. Giusy da un consiglio prezioso alle donne che, per timore di sentirsi sole, non si lanciano in questa avventura, ovvero quello di approfittare del momento per fare un corso di lingua in loco, anche di poche ore. In questo modo ci si sente più padrone dell’idioma e si possono conoscere altri viaggiatori solitari con cui condividere questa esperienza.
In molte città del mondo esistono servizi dedicati esclusivamente alle donne, come i taxi rosa, numeri telefonici di assistenza e intervento, corsi di lingua o cucina, motivi in più per sentirsi serene, insieme a tutti gli accorgimenti che prendiamo.

Erika, di @sheloves.travelling, e Veleria, di @mymindaroundtheworld, hanno scelto la Spagna e, ironicamente, il loro timore comune era quello di non riuscire a capire la lingua e farsi capire, temendo di trascorrere l’intero viaggio “lost in translation”. Entrambe, però, hanno scoperto che la determinazione e il desiderio di CONOSCERE hanno superato ampiamente il timore iniziale, rendendosi conto che la “barriera linguistica” spesso è solo un filtro mentale. Entrambe consigliano di non arrendersi alla lingua, nel chiedere informazioni, nello scambiare due chiacchiere con tutti, perchè ovunque andiate ci sarà sempre qualcuno pronto ad aiutarvi.
La diffidenza verso il prossimo è uno dei motivi principali per cui a volte si preferisce girare in tondo, perdersi o rinunciare. Vi assicuro che troverete sempre qualcuno che, senza altri fini e senza malizia, vi accompagnerà o vi aiuterà. In Madagascar cercavo un ATM e, nonostante le numerose indicazioni ricevute, continuavo a girarci intorno senza individuarlo, poiché sono situati all’interno di cubicoli molto piccoli e non adiacenti alle banche, pertanto ho chiesto di nuovo informazioni ad un uomo di passaggio, a mani giunte, pregandolo di indicarmi il punto giusto. Lui mi accompagnata e ha fatto anche da “guardia” fuori, affinché non entrasse qualcuno durante le mie transazioni. Quando ho terminato volevo lasciargli una mancia, per ringraziarlo e forse perchè, stupidamente, ho creduto che lui avesse fatto tutto questo per avere qualche spicciolo in cambio. L’uomo ha rifiutato con il sorriso, indicando il cielo e congiungendo anche lui le mani al petto, come per dire che una buona azione è una benedizione. Anche a Santo Domingo ho avuto il supporto di un passante che mi ha accompagnata fino alla fermata del mezzo pubblico, aspettando con me che passasse il bus giusto, evitando così che ne prendessi uno sbagliato che potesse portarmi chissà dove. Con questo non voglio dirvi di fidarvi di chiunque, mai, ma utilizzate sempre il vostro buon senso e aprite anche l’occhio del cuore.

Prima di acquistare quel volo che, da sole, ci porterà lontano, stiamo a rimuginare su tutto quello che potrebbe accaderci, non considerando che le possibilità e le probabilità sono cose differenti. Non è impossibile che qualcosa accada, come perdere il telefono, perdersi in un quartiere sconosciuto, sentirci sconfortate dalla solitudine, ma è più improbabile che possibile. E le cose probabili spesso neppure accadono, proprio perchè sono solo probabilità.

Ilenia, di @ile_wanderlust, mi racconta che per lavoro viaggia spesso da sola nei paesi dell’Est, principalmente a Mosca, dove le prime volte avvertiva freddezza e distacco che incutevano quasi timore. Quando accade questo, in viaggio soprattutto, tutte concorderete che ci si pone un limite persino a chiedere semplici informazioni, non valutando invece che esistono culture differenti che, come è accaduto ad Ilenia, una volta imparato a comprenderle ci si rende conto che è solo un altro filtro mentale. Tenete sempre a mente che l’educazione, il sorriso e la gentilezza sono apprezzati in tutto il mondo, se vi rivolgete a qualcuno per strada, se ordinate in un ristorante, se chiedete supporto, fatelo sempre con il sorriso, e con lo stesso verrete ricambiate. Che si tratti di culture “calorose o glaciali”, Ilenia ci insegna che bisogna andare un pò più in là della prima apparenza e avere la pazienza di conoscere e farsi conoscere.
Anche in questo caso non vi sto suggerendo leggerezza e sorrisi a chiunque, dentro voi stesse saprete quando poter essere più morbide e quando invece essere risolute.

Angela, di @angela_worldthroughhereyes, temeva che mangiare da sola fosse strano agli occhi della gente, ma anche per lei stessa che non era abituata a farlo. Ha superato questo filtro, ha organizzato il suo viaggio in Portogallo, pianificando bene cosa e quando visitare e il suo tempo è volato via. Esattamente ciò che è accaduto anche a Fabiana, di @i_viaggi_di_fiby, anche lei ha scelto il Portogallo. Il timore che il tempo non passi mai è moto comune, ne ho parlato in diversi articoli precedenti e, ancora una volta, voglio convincervi che invece il tempo non vi sembrerà mai abbastanza e quando tornerete penserete a quanto sarebbe stato bello averne ancora a disposizione.

Miry, di @miry_giramondo, ha scelto il Myanmar e ci racconta che tutelarsi da possibili malanni, o imprevisti legati alla salute, sia fondamentale per una buona riuscita del viaggio. Lei ha adottato espedienti per evitare che questa accada, evitando di mangiare qualcosa che già all’apparenza non promette bene, attenzionando l’accurata pulizia di frutta e verdura e altri piccoli accorgimenti che, dopo numerosi viaggi, l’hanno tutelata per benino. Il timore di ammalarsi in viaggio è, anch’esso, molto comune, ci chiediamo: “E se starò male a chi mi rivolgerò? A chi chiederò aiuto?”. E’ lecito domandarselo ma, come ci suggerisce Miry, se attrezzate di una buona assicurazione di viaggio, che copre anche la salute, saremo tranquille che, qualora accadesse, ci sarà qualcuno che prontamente interverrà e ci fornirà soluzioni.

Valentina, di @vallyverse, ha scelto Copenaghen, non volendo rinunciare al concerto del suo idolo, e non trovando chi potesse farle compagnia è partita comunque da sola, con il timore di perdersi o sbagliare i mezzi pubblici. Avere il timore di salire su un mezzo pubblico che vi porterà dalla parte opposta è capitato a tutte. E questo mi fa sorridere molto, perchè davvero le prime volte può sembrare drammatico: “Dove sto andando? Quanto lontano mi porterà? Come faccio a tornare indietro?”. Dopo il primo viaggio diventerà solo una gradita distrazione, se sbaglierete il mezzo ne approfitterete per fare un giro in un nuovo quartiere, scoprendo ciò che non avevate messo in conto e, spesso, si rivelerà piacevole sorpresa. Valentina ci da un prezioso consiglio, ovvero quello di conservare i contanti in posti differenti. Quante volte lo avete sentito dire? Tantissime, vero? Perchè è giusto, consigliato, utiliissimo. Seguitelo, perchè se perderete la borsetta non avrete perso tutti i vostri soldi, che saranno sparsi qua e là, tra tasche, zaino, marsupi, hotel. E se dovete pagare 3 sterline al camioncino degli hot dog non sarà necessario tirar fuori tutti i contanti che avete con voi.

Stefania, di @_aniaphototravel_, dopo il suo primo viaggio da sola a Ginevra, fatto proprio per assaporarne la magia, non ha più smesso di farlo, passando da New York al Giappone, dalla Turchia a quasi tutta l’Europa. Questo è lo spirito giusto, e questo è quello che accadrà, garantito, a meno che non troviate nel tempo una dolce compagnia con cui desiderare condividere nuovi viaggi, oppure arriveranno i figli, unici veri motivi per cui statisticamente si smette di farlo. Stefania consiglia alle Donne, che affrontano il primo viaggio da sole, ma che hanno il timore di andare troppo lontano, di scegliere una meta più vicina, proprio come ha fatto lei, e magari cominciare a farlo anche in Italia, tanto per le mete lontane ci sarà tempo, perchè sarà il primo viaggio di tanti.

Io ho scelto Santo Domingo per il mio primo Viaggio da Sola, sono andata ben oltre la regola della “vicinanza”, non considerando, volutamente, i timori legati alla distanza, alla lingua, alla cultura e tutto il resto. Ho voluto sfidare me stessa e tutto quello che sarebbe accaduto lo avrei affrontato “step by step”. Questo pizzico di calcolata incoscienza mi ha regalato un viaggio indimenticabile e una introspezione importante di me stessa. Ho scoperto una ME che non conoscevo e me ne sono innamorata.

Sulla mia pagina Instagram @atravelaholicgirl vi racconto i miei viaggi in solitaria.

Perchè ho scelto questo nome? Perchè sono una donna con l’erba sotto i piedi, dipendente dai viaggi, nei quali ho deciso di investire il mio tempo e le mie risorse. Perchè sono curiosa e nella nostra breve vita non si può vivere senza scoprire il mondo, ci perdiamo così buona parte della nostra esistenza. Perchè in un momento “buio” della mia vita i viaggi mi hanno aiutata ad uscirne, e oggi rifugio in essi ogni qualvolta sento il bisogno di ristabilire una connessione con me stessa e con il mondo, il vero mondo. Quello senza pregiudizi, quello dove non importa chi sei, da dove vieni e cosa fai, l’importante è essere lì, esattamente in quel momento, solo con i tuoi desideri, le tue passioni e i tuoi progetti.

-aholic, suffix (also -oholic): unable to stop doing, eating, or drinking.
Nel mio caso io non posso smettere di viaggiare: travel-aholic.

Donne, oggi viaggiare da sole non è più un tabù, nonostante ancora qualcuno si stupisca nel vedervi a zonzo da sole, e forse si stupiscono più i nostri familiari e amici quando condividiamo con loro il nostro progetto. Oggi viaggiare da sole non è più pericoloso come 6/7 anni fa, nonostante alcune zone siano sempre più consigliate rispetto ad altre. Io amo l’Asia, per il suo cibo, i profumi, la storia, i colori e tutto quello che di bello ha da offrire, ma soprattuto perchè la cultura del luogo si tende a braccia aperte nei confronti delle donne che viaggiano da sole, ne incontrerete tantissime. Ma come l’Asia, tanti altri paesi sono pronti ad accogliervi.
Usate il vostro famoso buon senso, ma spingetevi un pò più in là dei vostri timori, che siano linguistici, logistici o di altro genere. Prendete finalmente quella decisione sulla quale ogni anno rimuginate: “Parto? Ma si lo faccio! Ma no, non mi sento sicura. Forse lo farò il prossimo anno”.
E’ ovvio che dovete sentirvi confident con questa scelta ma è anche vero che se rimanderete sempre, e sempre, non lo farete mai, perchè i dubbi e i timori, se non li affronterete, cresceranno.
Potranno capitare imprevisti, affrontateli con self control e con il sorriso, tanto disperarsi o arrabbiarsi non cambierà le cose, anche all’estero funziona così, quindi se dovesse accadere qualcosa prendetela con filosofia. Ma accadranno anche tante cose molto belle, interessanti, divertenti e, soprattuto, imparerete a conoscervi come non avete mai fatto.

Buon Viaggio Donne! E ricordatevi sempre che voi, da sole, vi bastate. Siete già tutto ciò di cui avete bisogno.
Con affetto
Fabiola.

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